La Cortesforza di Giorgio Falco
luglio 21, 2009
“A venti chilometri in automobile dal lavoro e dal supermercato, come accade ai bordi di ogni metropoli, la città continua e diventa un altro luogo: Cortesforza. Come la contea di Yoknapatawpha in Faulkner e la Regalpetra di Sciascia, Cortesforza è un luogo tanto piú vero quanto piú è immaginario.
Qui si vive un esodo eterno, e la giornata è ridotta a tragitti in tangenziale verso casa. Il lavoro non si vede piú, è dappertutto, ha invaso i comportamenti quotidiani, affettivi. Per dare un senso alle proprie esistenze, gli abitanti di Cortesforza accendono un mutuo, traslocano in una zona nuova o «mettono in cantiere un figlio». Ogni volta, però, lo svelarsi improvviso di una seppur piccola possibilità provoca una sconfitta irreversibile.
Una commedia umana raccontata con sguardo lucido, impietoso, privo di giudizi. Nessuna apocalisse: solo un’inevitabile, comune disfatta.” (Quarta di copertina de L’ubicazione del bene)
Il mondo che comincia oltre la tangenziale, qui
Come Cortesforza è diventata ciò che è, qui
Due ragazzi ai piedi di un piccolo eroe, qui
Nei nomi delle vie è scritta una gerarchia, qui
Quando il viaggio atteso da mesi comincia male, qui
Andrea ha avuto una station wagon aziendale sostitutiva, qui
L’ubicazione del bene su Wikipedia qui